Dopo oltre un mese di inattività i Bisonti - squadra composta dai detenuti dell'alta sicurezza dell'istituto penitenziario di Frosinone - riescono a disputare l’ultima gara della stagione valida per il campionato regionale di Serie C2 contro i Briganti di Cassino, concludendo un campionato emozionante e impegnativo. Per l'occasione erano presenti Antonio Luisi, Presidente del Comitato Regionale Laziale e Alessandro Telli, Consigliere del Comitato Regionale Laziale Responsabile dei campionati.
La squadra aveva interrotto il campionato a causa del tentativo di evasione avvenuto a marzo ed ha potuto disputare questa gara solo grazie al permesso speciale del DAP - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - e alla deroga federale che ha permesso di non escludere i Bisonti dal campionato nonostante il lungo stop delle attività.
Al termine della partita, vinta dai Bisonti 36 a 3, la Presidentessa Germana de Angelis si è espressa con soddisfazione riguardo al permesso speciale di portare a termine il campionato nonostante le gravi vicissitudini che hanno fermato il progetto.
"Dopo tanta fatica, questo campionato non poteva finire meglio. Ci teniamo a ringraziare il Comitato Regionale Lazio per il sostegno costante e l'amministrazione penitenziaria per aver premiato il nostro impegno e lanciato un messaggio positivo ai ragazzi," ha affermato Germana de Angelis, Presidentessa dei Bisonti. "Ringrazio i Briganti di Cassino per l'affetto che ci hanno trasmesso e tutte le altre società che sono venute a giocare a rugby con noi in carcere. Senza loro i Bisonti non ci sarebbero. Oltre ogni retorica, questo progetto dimostra lo spirito di squadra del nostro movimento"
Il progetto ha lo scopo di coinvolgere i detenuti nella pratica sportiva usando il rugby come mezzo di integrazione. Da cinque anni la squadra milita nel campionato regionale di serie C2 e disputa solo partite casalinghe, portando nel carcere molti club del Lazio per due volte l’anno.
I principali promotori sono i responsabili dell’associazione Gruppo Idee e i dirigenti dell’amministrazione penitenziaria della casa circondariale di Frosinone che credono fortemente che i principi di questo sport possano aiutare le persone in evidente condizione di disagio a reinserirsi nel tessuto sociale.