Sabato scorso i Bisonti Rugby, progetto rieducativo per i detenuti del carcere prima di Frosinone e oggi di base a Roma, sono stati ospiti del Rugby Frassinelle. Una giornata cominciata nella migliore delle tradizioni ovali del nostro paese, nella splendida cornice dello Stadio Maci Battaglini di Rovigo, Tempio del Rugby italiano.
Un fine settimana entusiasmante che ha permesso ai Bisonti di far esordire Jimmy, il primo detenuto di Rebibbia a indossare la maglia in una gara ufficiale. Questo è stato possibile soprattutto grazie all'impegno dell'amministrazione del carcere e al DAP, che nonostante il momento grave che vive il penitenziario romano per altre vicissitudini, si conferma una istituzione lungimirante e vicina ai progetti rieducativi promossi della Federazione Italiana Rugby.
Giornate come questa consolidano la convinzione già forte che per funzionare un carcere debba essere una comunità. Senza il gioco di squadra non si ottengono risultati, esattamente come nel Rugby.
In campo, a Frassinelle i Bisonti sono stati battuti da una squadra ben allenata e organizzata, che ha saputo condurre la partita e che si è distinta prima e dopo il match per correttezza, amicizia e ospitalità.
Una trasferta che vale più di un semplice test match, per l'amicizia che ora lega i Bisonti al Frassinelle Rugby e per il nuovo senso di inclusione offerto ai detenuti del carcere di Rebibbia, che troveranno la stessa accoglienza nei Bisonti durante e dopo la detenzione.
Una partita per celebrare il nuovo progetto di Rebibbia, che dallo scorso anno coinvolge un gruppo di trenta detenuti una volta alla settimana, al fine di includere questi ragazzi sempre di più nella disciplina del Rugby e di inserirli presto nella squadra dei volontari esterni iscritta al campionato di Serie C2 e permettergli di giocare la stagione che sta per cominciare.