Sabato 10 febbraio i Bisonti Rugby si recheranno al Carcere di Rebibbia per partecipare ad un torneo molto speciale: dalle ore 10.00 i volontari si mischieranno ai detenuti, che si allenano da novembre insieme al tecnico Stefano Scarsella, per dare vita al primo torneo di Rugby Touch con regole ufficiali della storia del penitenziario.
Un’occasione importante che permetterà ad un nuovo gruppo di detenuti di vivere un’esperienza unica nell’ambito del progetto promosso dalla Federazione Italiana Rugby, dall'associazione Gruppo Idee della Presidentessa Germana De Angelis e dalla casa circondariale di Roma, che ha come obiettivo quello di promuovere l’importanza dello sport in carcere, come strumento di recupero e reinserimento sociale dei detenuti. Il “Progetto Carceri”, uno dei cardini dell’impegno della Federugby in ambito sociale, vede oggi tre Club collegati a case circondariali – oltre ai Bisonti, La Drola a Torino, La Dozza a Bologna – partecipare al Campionato di Serie C, mentre in altri istituti di detenzione il rugby è stato introdotto come attività ricreativa e di recupero.
L'iniziativa si inserisce all'interno del progetto "Ovale oltre le sbarre", il protocollo di intesa tra la FIR e il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria firmato lo scorso 2 febbraio al CONI dal Capo Dipartimento Santi Consolo e dal Presidente della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi, alla presenza del Presidente Giovanni Malagò. Il torneo di sabato 10 febbraio è un momento importante di trattamento rieducativo e di crescita personale per le persone detenute, per re-integrarsi nella società civile, acquisire o ritrovare l’abitudine al rispetto delle regole e dell’avversario.